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Jun 11, 2011

Nuova Recensione di "Molochian" su Metal.it

"Ho sempre ritenuto i Murder Therapy una delle migliori realtà estreme della penisola, fin da quando recensii su queste pagine il loro primo demo con voto più che positivo, parere poi confermato, di nuovo a pieni voti, all’uscita di “Symmetry of delirium”, primo full length. Il death metal brutale e chirurgico del gruppo, infatti, non aveva nulla da invidiare a nomi ben più blasonati del panorama mondiale. In occasione della scorsa edizione dell’Armageddon In The Park, scambiando qualche parola con Francesco D’Adamo, ascia del combo bolognese, ero venuto a sapere, purtroppo per me, di un cambio di rotta da parte della band, che proprio quella sera, pur se senza cantante, presentò alcuni brani del nuovo corso, effettivamente molto distanti dal death di cui parlavo prima. Atmosfere dilatate e rarefatte avevano improvvisamente preso il posto della furia cieca ma controllata dei primi brani del repertorio del gruppo. Ora mi ritrovo tra le mani questo nuovo EP, praticamente un trade d’union tra le due fasi di cui stavo parlando poc’anzi. Se infatti “Moloch” pesta duro e si muove su sentieri ancora spiccatamente death metal, già con la successiva “Unvacuity” ci spostiamo verso territori differenti, con tempi rallentati e quel senso di astratto a cui accennavo prima. Stesso discorso per la conclusiva “Di luci e negazioni”, sette minuti assolutamente sperimentali che dimostrano la capacità compositiva del quartetto ma che sicuramente faranno storcere il naso ai puristi del genere. Il brano che però, secondo me, racchiude al meglio le nuove intenzioni dei Murder Therapy è “In viscera”, quasi completamente strumentale, che presenta riff vorticosi e ritmiche spezzate e molto fantasiose, lontane dall’incedere ossessivo dei blast beat e dei classici tupa tupa, con sonorità che incastrano echi post core e d’avanguardia. Insomma, penso sia prematuro esprimere un parere, e generalmente non lo faccio quando ho a che fare con un EP, preferisco attendere l’arrivo del full, ma penso proprio che “Molochian” esprima bene le intenzioni della band. Sicuramente da apprezzare il coraggio di cambiare e le capacità compisitive. Resta però comunque il rammarico per la perdita di una realtà ormai consolidata in campo death metal, un genere in cui, purtroppo, le band con gli attributi sono sempre più poche. E da oggi, per nostra sfortuna, ancora meno…"


Metal.it

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